... in quel tempo antico vigeva una distinzione molto rigida tra essere famosi ed essere chiacchierati. Tutti volevano diventare famosi come il miglior arciere o la più brava ballerina, ma nessuno voleva es-sere chiacchierato come il più cornificato del paese, l’impotente acclarato, la puttana irrispettosa. (...)
Nel mondo del futuro (se assomiglierà a quello che già oggi si configura) questa distinzione sarà scomparsa: pur di essere ‘visti’ e ‘parlati’ si sarà pronti a fare di tutto. Non ci sarà differenza tra la fama del grande immunologo e quella del giovanotto che è riuscito ad ammazzare la mamma a colpi di scure, tra il grande amante e chi avrà vinto la gara planetaria per il membro virile più corto, tra chi avrà fondato un lebbrosario nell’Africa centrale e chi sarà riuscito a meglio frodare il fisco. Tutto farà brodo, pur di apparire ed essere riconosciuti dal droghiere (o dal banchiere).
*** Umberto ECO, 1932-2016, semiologo, filosofo, saggista, scrittore, rubrica ‘La bustina di Minerva’, ‘l’espresso’, 26 dicembre 2002.
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