"Una volta che hai condiviso una foto di tuo figlio su Facebook, hai perso il controllo sul suo destino".
Forse la frase di Toby Dagg, investigatore che lavora per la commissione Australia's new Children's eSafety può apparire un po' esagerata, ma non è così fuori luogo se si pensa che da una recente indagine fatta dalla commissione si scopre che circa la metà del materiale rinvenuto nei siti pedopornografici proviene dai social di genitori che volevano semplicemente condividere le immagini dei figli.
Anche la polizia postale italiana conferma il dato del 50% di foto rubate e spesso purtroppo finite nel circuito dark della pedofilia in rete. Per questo gli agenti in queste ultime ore sono intervenuti nel tentativo di avvertire decine di madri che stanno partecipando alla "Sfida delle mamme" dei rischi che corrono: libere poi di accettarli o meno.
Da qualche giorno infatti, classica catena si Sant'Antonio, su Facebook fra le madri gira la "Sfida delle mamme" (sfida di cosa poi? ndr): ovvero un invito a partecipare composto da queste parole
"Sono stata nominata dalla mia amica xxxx a mettere 3 foto che mi mostrano felice di essere mamma. Nomino a mio turno 10 mamme che trovo fantastiche per la sfida delle mamme e anche loro devono mettere 3 foto. Copia e incolla il testo e nomina anche tu 10 super mamme!". Una catena definita pericolosa dalla polizia e anche dalla politica. (...)
*** redazione L'Huffington Post, Sfida delle mamme su Facebook, polizia e politica unanimi: "State attenti. Il 50% delle foto finisce in mano ai pedofili", 23 febbraio 2016
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