(...) Il PD renziano che è tutto fuorché un partito democratico, non voleva la legge Cirinnà e specialmente non poteva permettere l’approvazione dell’adozione del figlio del partner perché si sarebbe spaccato al suo interno mettendo a repentaglio la stessa legislatura. Come fare? All’inizio il PD si presenta renzianamente con spavalderia e sicumera, dicendosi disposto anche a trattare con il M5S, l’unico partito coerente che avrebbe voluto votare subito la legge, nonostante non la condividesse al 100%.
A questo punto, interviene l’aquila Al Fano che rischia di essere emarginato di più oltre il suo 2,5%. Egli pone condizioni e scalpita, giurando che non avrebbe mai votato la Cirinnà, senza purificarla dell’adozione, dell’equiparazione al matrimonio, della fedeltà. Verdini sta zitto e aspetta sulla riva del fiume il passaggio del cadavere del suo amico; d’altronde da macellaio sa riconoscere le carogne dai maiali.
La tempistica, i comportamenti e le reazioni suggeriscono l’ipotesi che Renzi e Al Fano abbiano concordato le parti in commedia, perché di commedia si è trattato. Occorre trovare un capro espiatorio e, con gli occhi puntati alle amministrative, sferrare un colpo secco contro di esso. Detto e fatto: il M5S è il capro espiatorio eccellente che, purtroppo, non capisce subito il gioco e vi resta impigliato. (...)
*** Paolo FARINELLA, prete, Unione (in)civile Renzi-Verdini, coppia secondo natura per fare felice Al Fano, blog 'MicroMega on line', 26 febbraio 2016
LINK articolo integrale qui
immagine di Edoardo Baraldi
In Mixtura altri 3 contributi di Paolo Farinella qui
Nessun commento:
Posta un commento