Ciò che vi è di ‘altro’ nel bello
è il suo effetto distruttore.
La felice tensione di una poesia
fa scoppiare - se essa entra in te -
il tuo povero cuore.
Tu ne sei la vittima che accoglie devota
il coltello acuminato con cui il bello ci immola.
Nessuno deve esserci dov'è la bellezza
- questo essa sembra dire -
e con gesto sdegnoso ti volta le spalle.
Chi vede il volto della bellezza muore.
Sì, ma non disperato.
*** Manlio SGALAMBRO, 1924-2014, filosofo, saggista, poeta, Povera, innocua poesia, da M. Sgalambro, Del pensare breve, Adelphi, 1991
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