Lo Stato distribuisce 270 miliardi all'anno in pensioni, grosso modo un terzo dell'intera spesa.
Uno dei miti metropolitani è che le pensioni e i pensionati abbiano già dato.
[D: E invece...]
Invece ad aver già dato sono le generazioni che andranno in pensione con il sistema contributivo. Dal 2007, in termini di potere d'acquisto, il reddito pro capite degli italiani è sceso del 10%, mentre il potere d'acquisto dei pensionati è stato in buona parte protetto. Il che è giusto per le pensioni più basse, ma non per tutte.
[D: Lei ha fatto un paio di proposte sulle pensioni]
Prevedono un contributo o un adeguamento da parte di chi ha una pensione alta ottenuta con il sistema retributivo.
[D: È una soluzione auspicata anche dal sottosegretario Enrico Zanetti e da Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia. Non siete un po' crudeli con questi anziani pensionati e con i loro diritti acquisiti?]
Il sistema così com'è è distorto. E bisogna uscire dal circolo vizioso.
[D: Quale circolo vizioso?]
Quello per cui non si tagliano le pensioni anche perché costituiscono il risparmio con cui i nonni aiutano i figli e i nipoti disoccupati. Ma quella disoccupazione è dovuta anche al fatto che per pagare le pensioni si devono tenere le tasse talmente alte da impedire una vera ripresa.
*** Carlo COTTARELLI, già Commissario per la revisione della spesa, oggi direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, intervistato da Vittorio Zincone, «Smettiamola di dire che i pensionati hanno già dato», estratto, 'Sette', 12 giugno 2015
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