domenica 5 aprile 2015

#SGUARDI POIETICI / Mio prefazio a Pasqua (David M. Turoldo)

Io voglio sapere
se Cristo è mai stato creduto,
se l’evento è reale e presente,
se è venuto, e viene e verrà;
o sia appena un’invenzione
per un irreale giorno del Signore
di contro al cupo
giorno dell’uomo.

Io voglio sapere
se veramente qualcuno crede
e come è possibile credere:
se almeno i fanciulli
— avanti ogni cultura —
vedono ancora la faccia del Padre.

Io voglio sapere
se l’uomo è una fiera
ancora alle soglie della foresta:
se la ragione è una rovina
se i fatti hanno una ragione
se la ragione è ancora utile.

Io voglio sapere
se ci sono ancora gli assoluti
o se io sono sacerdote
di colpevoli illusioni,
se è vero che saremo
finalmente liberi
se saremo ancora liberi
se saremo mai liberi.

Io voglio sapere
se cantare è ancora possibile
se da ricchi canteremo ancora
se dipingere è ancora possibile
se la bellezza esisterà sempre,
se possibile sarà ancora contemplare.

Io voglio sapere
quale sarà l’intelligenza
di un abitante della futura megalopoli
quale il potere spirituale di resistere
se sopravviverà ancora l’amore,
se pure è mai esistito.

Io voglio sapere
se resiste ancora Cristo,
perché io mi ammazzo.

Io voglio sapere
se la vita è solo meretricio
se il vostro vivere è appena una difesa
contro la vita degli altri:
se qualcuno, almeno qualcuno
crede che tutti gli uomini 
sono una sola umanità.

Perché non si libera dalla ragione
e non rinuncia alle ricchezze
per questa sola ricchezza di gioia?

Perché non dà fuoco alle cattedrali,
non abbraccia ogni uomo sulla strada
chiunque egli sia,
per dirgli solo: è risorto!
E piangere insieme,
piangere di gioia?
Perché non fa solo questo
e dire che tutto il resto è vano?
Ma dirlo con la vita
con mani candide
e occhi di fanciulli.

Come l’angelo dal sepolcro vuoto
con la veste bianca di neve nel sole,
a dire: «non cercate tra i morti
colui che vive!».

Mia chiesa amata e infedele,
mia amarezza di ogni domenica,
chiesa che vorrei impazzita di gioia
perché è veramente risorto.

E noi grondare luce
perché vive di noi:
noi questa sola umanità bianca
a ogni festa
in questo mondo del nulla e della morte.
                                             Amen.

*** David Maria TUROLDO , 1916-1992, poeta e religioso dell’Ordine dei servi di Maria, Mio prefazio a Pasqua, in ‘blanc de ta nuque’ - uno sguardo sulla poesia italiana contemporanea, 4 aprile 2012, http://bit.ly/YHd14g 
Anche in 'losguardopoIetico', 65, 30 marzo 2013, http://twl.sh/X3kffA

Raffaello, 1483-1520, Resurrezione, 1501

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