domenica 26 aprile 2015

#LIBRI PIACIUTI / La verità è una bugia non scoperta (Renzo Modiano)

Renzo MODIANO
La verità è una bugia non scoperta, Mimesis, 2015
pagine 396, € 24,00

C'è un test, assai banale, per capire quanto ti coinvolge un romanzo: se, quando posi il libro per interrompere la lettura perché sei costretto a dedicarti ad altro, senti voglia di riprenderlo in mano al più presto; oppure se te ne dimentichi. 
Questa ultima storia di Renzo Modiano non ti lascia: eppure quattrocento pagine non si leggono in un soffio, né in una volta, e ogni tanto devi cedere agli impegni del mondo esterno. Ma non è male: perché poi ti ricali nella vicenda con desiderio e gusto maggiori. 

La trama è complessa, ma è dipanata in modo chiaro, invitante, sempre teso e sorprendente. 
Buona parte del racconto si sviluppa dentro e attorno a un 'clan' formato dalle famiglie che discendono dal vecchio fondatore di un'impresa farmaceutica: figli di prima e seconda generazione, mogli, cugini, nipoti. Una borghesia che ha avuto in sorte un'azienda grazie al talento del patriarca e che consuma se stessa in relazioni grette, egoiste e conflittuali, avida di denaro e incapace di subentrare al ruolo del fondatore e di assicurare sviluppo all'impresa. 
Ma tre personaggi sono il motore del romanzo: un regista televisivo (che fa da voce narrante), esperto di artifici tecnologici capaci di mescolare realtà e fantasia; un orologiaio (anzi, l'Orologiaio), che vive in solitudine su un poggio sperduto e unisce ad una competenza antica e sofisticata nella riparazione di vecchi oggetti di misurazione del tempo, una visione critica e sapiente del mondo; e una giovane nipote del patriarca, interessata a capire come vivere in modo meno falso, conformista e insipido rispetto ai canoni famigliari. 

Con una scrittura curata e colta, che talvolta cede al vezzo di usare termini desueti o forbiti, senza però mai abbandonare un tono espositivo piano e agevole, l'autore accompagna i personaggi dentro una storia che unisce concretezza di eventi a indagine psicologica e a una riflessione critica anche sulle questioni della vita. 
Le mosse dei personaggi sono seguite passo passo nei pensieri che li caratterizzano, nelle loro motivazioni, nelle loro intenzioni, nei dubbi e nelle preoccupazioni, nelle interazioni e nelle dinamiche psicologiche reciproche: con un approccio di 'scavo' caparbio, insistente, che rischia talvolta l'eccesso. Ma è anche con questa modalità che il fine è raggiunto: quello di 'mettere a tema', in profondità e con intelligente problematicità, cosa sia, oggi soprattutto, la realtà 'vera' e quanto  la 'realtà' possa essere 'creduta vera' grazie a interventi illusori, dolosi ma pure inconsapevoli, che la rendono finzione. 

Insomma un romanzo in piena regola, con una storia che 'prende' e sa superare anche qualche tratto di inverosimiglianza, ma che non rinuncia a far pensare chi legge sulle possibili visioni del mondo e sulle filosofie del vivere. 
Non è poco, di questi tempi. 

*** Massimo Ferrario, per Mixtura

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«... Ora, se vedi in ogni essere umano un Universo, puoi immaginare che, completo di tutte le sue qualità e potenzialità, anche lui abbia una propria quarta dimensione, imponderabile e confusa con lo spessore fisico.»
«La dimensione spirituale: la capacità di pensare e di provare sentimenti?»" azzardò Lucia.
«Sì, vedi che ci sei, ma devo dire meglio ciò che intendo. All'inizio del diciannovesimo secolo, quando fu inventata la macchina a vapore e sono comparsi i treni, illustri scienziati asserirono che l'uomo non avrebbe potuto sopportare velocità superiori a quaranta chilometri all'ora. Secondo loro la nostra struttura non avrebbe sopportato una velocità maggiore. Oggi sorridiamo di quelle previsioni: mai afiermazione teorica è stata smentita più platealmente dai fatti. Ebbene, io difendo quei poveretti, che hanno sbagliato la soglia, ma non la ratio della loro affermazione... Avevano molta più ragione di quanto la scienza sia disposta ad ammettere. L'uomo ha forzato la cadenza naturale di questo pianeta, vive ad un ritmo molte volte superiore a quello previsto. Come il gemello viaggiatore del racconto, noi abbiamo superato i limiti naturali. Così si sono confuse realtà e illusioni, fisicità e virtualità... e si sono perse le dimensioni della nostra umanità. Forzando la Natura, abbiano perso i fondamenti e per primo il nostro spessore umano. Siamo regrediti a esseri bidimensionali, neppure tridimensionali, come fisicamente siamo concepiti. Altro che quarta dimensione ...».

«La ricetta di Hirsch era più efficace delle altre, ma questo, abbiamo appreso a nostre spese, non significa gran che. Il cammino di un prodotto dipende dalla magnificenza dei risultati che prospetta, non da quelli che fornisce... perché la gente compra illusioni. Nessuno crede realmente di non invecchiare grazie ad un unguento: ciò che una donna desidera, mentre si spalma una pomata sul viso, è di potersi illudere di non invecchiare. Perciò compra cosa la lusinga di più.» (Renzo Modiano, La verità è una bugia non scoperta, Mimesis, 2015)
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