La notizia: I social network, in molti casi, hanno sostituito «patologicamente» le tradizionali forme di socializzazione con cui si allacciavano rapporti interpersonali. L'allarme arriva dai giudici della Cassazione in una sentenza della Terza sezione penale riguardo un caso di molestie su minori avvenuto on line. I social network, - denunciano i supremi giudici - che piaccia o no, costituiscono una forma di socializzazione che si è affiancata, quando non li ha patologicamente sostituiti, ai tradizionali strumenti con cui si allacciavano e si intrattenevano i rapporti interpersonali». Da qui la necessità di non considerare meno gravi abusi o atti sessuali, pure virtuali, sui minorenni.
(AdnKronos)
« (...) La tecnologia non è una malattia che divora l’umanità, noi ci evolviamo proprio perché siamo animali tecnologici, è sempre avvenuto dal pollice opponibile in poi.
Ci siamo evoluti e quindi usiamo macchine che ci espandono nelle nostre relazioni, ma non per questo ci stiamo allontanando da uno stato felice di esistenza, in cui l’infanzia era maggiormente salvaguardata dalle "tradizionali forme di socializzazione”, che non tenevano certo i ragazzi alla larga da degenerati e molestatori. (...) »
*** Gianluca NICOLETTI, giornalista, saggista, Patologica è la violenza, non il web, 'La Stampa', 27 aprile 2015
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