«Nei giorni della Liberazione avevo 15 anni, come la Bella Gigogin delle Cinque Giornate, e sorvegliavo con un moschetto lo stesso ingresso del tribunale da cui è entrato l'imprenditore fallito e omicida. Il 29 aprile si diffuse la voce che avevano fucilato Mussolini e portato a piazzale Loreto. Sono andato a fare il turno del pomeriggio nel servizio di sicurezza. Faceva freddo. Avevamo le divise cachi inglesi, con i calzoni corti. In tribunale per scaldarmi mi sono messo su un bellissimo pellicciotto preso a un combattente della X Mas. A piazzale Loreto c'era più caldo. C'erano i cadaveri appesi. Li avevano appesi i vigili del fuoco di Milano, un corpo che ha lasciato molti morti nella Resistenza. Li hanno appesi non per esporli, ma perché non si poteva lasciarli per terra. La gente li voleva calpestare. Facevamo cordone. Quando vado nelle scuole a parlare, a volte mi chiedono particolari. Mussolini aveva il sangue che colava dalla bocca? Chissenefrega! Mi incazzo quando sento queste cose. Le cose più importanti di piazzale Loreto sono altre! (...)
La gente che sputava era la stessa che l'aveva sostenuto. La piazza era piena. In tutte le famiglie c'erano stati lutti. Si volevano vendicare. Noi abbiamo perso mio fratello Salvatore sul fronte del Don. L'altro, Andrea, è scampato all'eccidio di Cefalonia. Si pativa da anni la fame, il freddo, i bombardamenti. Anche qui vicino è caduta una bomba. I bombardamenti a Milano sono stati terribili. Certo, li facevano gli inglesi, ma la gente considerava Mussolini responsabile. È stato lui a dichiarare guerra a Francia e Inghilterra. Perché ha mandato i giovani a morire in Russia e in Grecia? Dopo il 25 luglio del '43 tutto il Paese l'ha mollato. Il popolo era stufo di una guerra chiaramente persa. L'Italia è stata invasa dai tedeschi che hanno rimesso il Duce al potere come hanno fatto con altri governi-fantoccio. Non lo consideravamo legittimo. Se non si capisce questa cosa non si capisce piazzale Loreto».
*** Libero TRAVERSA, 1930, partigiano, giornalista e politico, intervistato da Antonio Armano, "Piazzale Loreto fu necessario. Solo così poteva finire una guerra", estratto, 'Il Fatto Quotidiano del Lunedì', 22 aprile 2015.
*** Libero TRAVERSA, 1930, partigiano, giornalista e politico, intervistato da Antonio Armano, "Piazzale Loreto fu necessario. Solo così poteva finire una guerra", estratto, 'Il Fatto Quotidiano del Lunedì', 22 aprile 2015.
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