Come atteggiarsi dinanzi alla morte; fino a quando considerare la vita degna di essere vissuta: sono questi i due punti su cui ritengo sia necessario accelerare il cambiamento (in corso da tempo) del “comune sentire” se si vuole arrivare a parlare di scelte di fine vita, di accanimento terapeutico, di testamento biologico ed anche di eutanasia senza contrapposizioni frontali e guerre di religione.
Per evitare le accuse di “derive eutanasiche”, è giusto trattare separatamente i problemi posti dall’invecchiamento della popolazione, che comunque vanno posti con forza alla attenzione del potere politico.
Il Giubileo in corso, dedicato alla Misericordia, merita che si dedichi una primaria attenzione ai temi dei malati, delle loro sofferenze e della morte.
*** Carlo TROILO, associazione Luca Coscioni, Se questo è un uomo. Perché legalizzare l'eutanasia, 'MicroMega on line', 2 febbraio 2016
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