(...) I conti, per ora, sono ancora segreti, ma secondo fonti contattate dal 'Fatto Quotidiano', si parla di uno sbilancio di gestione che oscilla tra i 400 e i 500 milioni di euro, al netto del costo dei terreni e di ulteriori extracosti. Su questo, però, non è possibile avere un confronto pubblico: l’Esposizione milanese deve essere un successo, Giuseppe Sala – o, come dicevan tutti, “Beppe”- il salvatore della patria, Matteo Renzi il conquistatore di Milano. (...)
Per spiegarsi servono un po’ di numeri: la gestione dell’evento costa 840 milioni secondo Expo Spa, ma il conto sale a 960 milioni se, come segnala la Corte dei Conti, vengono correttamente riclassificate alcune poste di bilancio. Nel business plan iniziale i ricavi da biglietti valevano 530 milioni (24 milioni di ticket a un prezzo medio di 22 euro). Sala, dopo i primi mesi un po’ negativi, ci ha ripensato: 380 milioni (19 euro medi per 20 milioni di biglietti). Ora ci dicono che gli “ingressi” a Expo sono stati 21,5 milioni circa, cifra a cui si arriva contando pure i 14mila addetti al sito che entravano ogni giorno: i visitatori veri sono stati circa 19 milioni.
E l'incasso dai biglietti? Secondo le fonti del 'Fatto' si aggira sui 200 milioni con un prezzo medio attorno ai 10 euro: succede quando si fanno sconti enormi a scolaresche, dipendenti degli sponsor, parrocchie, coop, ordini professionali e associazioni varie; quando si vendono i biglietti a 5 euro dopo le 18, si regalano gli ingressi a pensionati, titolari di bassi redditi e a chi parcheggia di sera nelle aree di sosta del sito. Ammettendo che gli altri ricavi siano davvero 300 milioni circa, come da previsioni, il conto è questo: mezzo miliardo di ricavi, almeno 960 milioni di costi. (...)
*** Marco PALOMBI, giornalista, La manovra del governo per occultare il buco Expo, 'Il Fatto Quotidiano', 12 novembre 2015
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