si fa sempre più orrenda:
il tempo è malato
i fanciulli non giocano più
le ragazze non hanno
più occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori
non si cantano più,
le speranze non hanno più voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:
ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.
Tempo è di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l’umile gente
abbia ancora chi l’ascolta,
e trovino udienza le preghiere.
E non chiedere nulla.
*** David Maria TUROLDO, 1916-1992, poeta e religioso dell’Ordine dei servi di Maria, … e non chiedere nulla, da ‘sulla soglia.it’, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/David_Maria_Turoldo
In Mixtura altri 2 contributi di David Maria Turoldo qui
Annibale CARRACCI, 1560-1609
Il mangiatore di fagioli, 1585
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