(...) Siccome siamo tutti rimbesuiti dall'ansia della contemporaneità - non nel senso del nostro tempo ma del tempo reale - possiamo affidarci a Debrett's, la bibbia inglese del galateo, che da oltre 250 anni insegna come comportarsi e che ha scritto un galateo per moderni cafoni. Ovviamente al primo posto c'è l'uso educato del cellulare. La regola è semplice: tutte le volte che siamo impegnati in una relazione con qualcuno, anche se stiamo ordinando un caffè o pagando alla cassa del supermercato, non dovremmo trafficare con lo smartphone. Perché rispondere al telefono o a un sms ci distrae e ci fa perdere tempo. Ovviamente bisogna tenere silenziato il sopracitato apparecchio in tutti i luoghi in cui è bandito il rumore: provate voi a fare un viaggio nella carrozza "area silenzio" di un qualunque Frecciarossa...
Come resistere alla tentazione, se il banale buon senso non basta? Potremmo immaginare noi stessi con le dita nel naso tutte le volte che usiamo il cellulare mentre stiamo parlando con qualcuno: dovrebbe essere un deterrente efficace. E poi, proviamo a farci una domanda preventiva: è davvero fondamentale leggere ora, proprio ora, la mail, tra una forchettata e l'altra? Davvero non può aspettare la fine del pasto? Nel novanta per cento dei casi potrebbe attendere fino alla digestione. E pure oltre, ma per educazione ci fermiamo qui.
*** Silvia TRUZZI, giornalista e saggista, Scusate, saremo tromboni. Ma basta cellulari a tavola, 'Il Fatto Quotidiano', 23 novembre 2015
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