mercoledì 10 giugno 2015

#LINK #SOCIETA' / Urge la legge sul fine vita (Chiara Lalli)

Il 5 giugno la corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha autorizzato la sospensione della nutrizione e dell’idratazione artificiali di Vincent Lambert, un cittadino francese di 39 anni. Con 12 sì e 5 no i giudici hanno confermato l’autorizzazione da parte del consiglio di stato francese dell’anno scorso.
Nel comunicato stampa ufficiale viene ricostruita la vicenda di Lambert e vengono spiegate le ragioni per cui la corte ha deciso di confermare la sospensione.
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Il caso di Lambert, molti hanno già commentato, ricorda quello di Eluana Englaro. Anche se in quel caso non c’erano litigi familiari e non c’erano foto dopo l’incidente. Chissà se qualcuno si è chiesto cosa avrebbe voluto Lambert: essere mostrato in queste condizioni o essere protetto?
Beppino Englaro aveva deciso di non mostrare nessuna foto della figlia e sicuramente la sua decisione aveva reso più difficile far capire a molti in che condizione fosse (con il sondino nasogastrico e gli effetti di anni e anni di immobilità). Di Lambert ci sono le foto e i segni della sua condizione sono ben visibili.
In entrambi i casi, l’unico aspetto difficile è la ricostruzione della volontà di Lambert e di Englaro in assenza di una dichiarazione scritta. In entrambi i casi, però, avrebbero espresso la volontà di non essere mantenuti in vita in condizioni di mera sopravvivenza.
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L’indifferenza verso l’autonomia e l’autodeterminazione – pur in una condizione in cui devono essere ricostruite e non sono espresse attualmente – costituisce l’ultimo frammento di un quadro ferocemente paternalistico, della presunzione di decidere al posto degli altri mascherata da difesa della vita o da diritto alla vita, mentre in realtà quello che si sostiene è il dovere alla vita, intesa in questo caso come sopravvivenza quasi solo biologica, anche quando (si ipotizza che) il paziente non avrebbe voluto vivere così.
Ricordiamo che in Italia non esiste una legge sulle direttive anticipate e che una legge di iniziativa popolare sull’eutanasia giace in parlamento da due anni senza essere stata mai calendarizzata (qui il testo del Progetto di legge d’iniziativa popolare rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia). (...)

*** Chiara LALLI, bioeticista, Una legge sul testamento biologico è necessaria, 'intenrazionale.it', 8 giugno 2015

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