venerdì 8 maggio 2015

#VIDEO #SOCIETA' / Migranti, respinti a Fiumicino (Raffaella Cosentino)


Raffaella COSENTINO e Mario POETA
Terminal 3, respinti a Fiumicino
Serie Borderline, 3^ puntata, internazionale.it, 6 maggio 2015
video, 4min59

L’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, il principale scalo internazionale in Italia, per chi fugge da guerre e persecuzioni è più un muro (poco conosciuto) della fortezza Europa che una porta di accesso all’area Schengen sul Mediterraneo. 
La polizia di frontiera ha diffuso dei dati su Fiumicino: ha dichiarato di aver respinto 2.731 persone nel 2014 e di aver fatto entrare in Italia 539 richiedenti asilo che hanno presentato per la prima volta la domanda di protezione internazionale nell’aeroporto. 
Quest’anno, fino al 10 aprile, i respinti sono stati 755 e i richiedenti asilo accolti 160. 
È impossibile sapere se i respinti volevano chiedere asilo politico in Italia, come stabiliscono la legge italiana e quella internazionale in base al diritto di non-refoulement, cioè il diritto di non essere respinti alla frontiera.

Secondo un recente rapporto dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) anche donne e bambini siriani sono stati respinti da Fiumicino o si è tentato di respingerli. 
«Quasi tutti quelli che chiedono asilo provengono dalla Siria e difficilmente li respingiamo, al contrario degli algerini, per esempio, che cercano solo di entrare illegalmente in Europa», dice Antonio Del Greco, direttore della V zona della polizia di frontiera a Fiumicino.
L’Asgi ha inoltre stimato che ogni anno transitano dal principale scalo aereo di Roma altri duemila richiedenti asilo, rimandati in Italia da diversi paesi europei. 
Si tratta di persone a cui sono state prese le impronte digitali in Italia e poi sono andate a chiedere protezione in un altro paese dell’Unione. Il regolamento di Dublino li vincola a restare nel luogo di primo ingresso nel territorio dell’Ue, oppure obbliga a respingerli nel paese di primo ingresso.

Tutto succede agli arrivi dei voli internazionali, il Terminal 3, tra il controllo dei passaporti e gli uffici della polizia. I passeggeri e i turisti non si accorgono di nulla. 
È qui che Karim, nome di fantasia, è arrivato nel 2011 dalla Tunisia in cerca di protezione internazionale e ha subìto un tentativo di respingimento. Karim ha comprato un biglietto aereo da Tunisi a Belgrado con scalo a Roma, dove voleva chiedere l’asilo politico. 
Un altro sistema usato di frequente è il viaggio con un passaporto falso, pagato migliaia di euro ai trafficanti. (Raffaella Cosentino, dal video di presentazione)


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