- Ambiziosissimo. Di un’intraprendenza unica. Con il gusto del rischio nel sangue.
- Davvero: un manager nato. Solido. Preparatissimo. Con un curricolo di studi e di esperienza incredibile. Tutta una vita che si preparava. Non poteva rifiutarla.
- Cosa?
- La sfida, dico.
- Beh, certo. Solo che purtroppo ha fallito.
- Eppure ce l’aveva messa tutta.
- L’immagino.
- Un peccato.
- E come mai?
- La vendetta.
- I colleghi?
- Macché.
- La moglie?
- Figurati, è un single fervente.
- E chi allora?
- Proprio lei: la sfida.
- Non capisco.
- Un semplice cambio di lettera. Una “g” improvvisa. Non pianificata. Imprevedibile.
*** Massimo Ferrario, L'imprevedibile, in Formatore? No, grazie, in “Rivista Aif”, n. 2, dicembre 1987.
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