Il 18 novembre 2011 Ibm Italia ha convocato una riunione riservata nella sua sede di Segrate, a Milano, con una trentina di persone. Tra loro c’erano il direttore finanziario dell’azienda e un responsabile delle risorse umane. Ma nelle slide mostrate durante l’incontro non si faceva riferimento a computer o budget. C’era invece la spiegazione di che cos’è la transessualità.
«Il management ha annunciato che in Ibm c’era un caso, che quel caso ero io e che se anche mi avevano conosciuto come un uomo, avrei iniziato a vivere una seconda vita, da donna. Soprattutto, ha spiegato che l’azienda era lì per sostenermi».
Arianna F., 51 anni, è la prima manager transessuale d’Italia. Oggi, che ha concluso la sua transizione ed è in attesa di finire le pratiche per ottenere la rettificazione anagrafica sui documenti, ha deciso di raccontare la sua storia (ma ha chiesto di usare il suo nuovo nome e di non pubblicare il cognome per proteggere la riservatezza dei figli).
*** Elena TEBANO, autrice del documentario Diversamente etero sull’omofobia in tv, Lezioni dell’azienda ai colleghi per tutelare la manager trans, 'la 27^ ora', 'Corriere della Sera', 18 maggio 2015
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