Non osservare, non esaminare, ma tieniti pronto di spirito a cogliere i segni (...).
Naufraga senza scomporti. Soprattutto datti tempo e vai per le lunghe. Lasciati distrarre. Fai ferie, per così dire.
Presta ascolto ad ogni albero, ad ogni ruscello. Entra a ristorarti dove hai voglia e goditi il sole. Scorda i famigliari, incoraggia gli sconosciuti, chinati su cose di poco conto, non evitare di imbatterti nel vuoto dell’uomo, non badare a chi crede ciecamente nel destino, infischiatene della sfortuna, sbaraglia il conflitto con una risata. Muoviti nei colori che ti sono propri, fino a quando sarai nel giusto e il fruscio delle foglie si farà dolce. Va’ attraverso i villaggi. Io ti vengo dietro.
*** Peter HANDKE, 1942, scrittore, drammaturgo, saggista, poeta austriaco, Attraverso i villaggi, Garzanti, Milano, 1984, citato da Adelmo Sichel, Elogio della negligenza, ‘Adultità’ numero dedicato a Educare i sentimenti, n. 8, novembre 1988
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