(...) Anche vista da vicino, emanava una vitalità priva di retorica. «Un’incontenibile voglia di divertirsi con la poesia», sintetizza Francesco Cataluccio in un intelligente librino (con Dvd) uscito di recente da Casagrande. Studioso di letteratura polacca, Cataluccio la conobbe ancora prima del Nobel durante un avventuroso viaggio in macchina. «Aveva una vocetta acuta, a volte sembrava addirittura cantasse».
Fu allora che la sentì raccontare la barzelletta su Einstein appena morto.
«Giunto al cospetto di Dio, si permette di chiedergli quale sia la formula del creato. Dio si mette a tracciare complicatissime formule matematiche su una lavagna.
Einstein lo osserva e, a un certo punto, si fa coraggio e gli fa notare che c’è forse un errore, una piccola incongruenza.
Dio lo guarda, e gli dice: “Esatto, quello è l’uomo”».
Era una delle storielle preferite dalla Szymborska, e non si fa fatica a capire perché.
*** Simonetta FIORI, giornalista, da Il talento di Wislawa per le buone cose di pessimo gusto, 'la Repubblica', 28 dicembre 2014. - Wislawa Szymborska, 1923-2012, poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996.
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