giovedì 11 febbraio 2016

#SENZA_TAGLI / Integrità, il coraggio di dire no (Patrizia Lombardi)

​In giro circolano prodotti formativi particolari che, spendendo facilmente certezze improbabili, rischiano di alimentare aspettative... "magiche"!

Sono su un Freccia Rossa e sto tornando da un incontro di lavoro. Sono perplessa e a dire la verità anche un po’ arrabbiata.

Un grande Studio Legale, nel senso dimensionale del termine,  mi ha chiesto di gestire la selezione di tre giovani da inserire nell’organico.

Come spesso accade sono arrivati alla mia società attraverso conoscenze comuni, clienti per cui abbiamo già lavorato hanno parlato di noi e delle nostre Selezioni con Valutazione del Potenziale.

Mi viene spiegato dal mio interlocutore che lo Studio ha già dentro otto giovani avvocati in praticantato e ne vogliono scegliere tre da tenere. Tre giovani avvocati sui quali investire per il futuro.

La richiesta mi calza a pennello, ci sono i numeri e tutte le condizioni per progettare una bella Valutazione del Potenziale. Un assessment per individuare i candidati con maggiori potenzialità e più in linea con le aspettative ed esigenze dello Studio.

Ho compreso l’obiettivo e inizio a fare le domande indispensabili per impostare tutto il processo.

Dopo alcuni scambi di domande e risposte mi rendo conto che il mio interlocutore è poco interessato a ciò che stiamo dicendo.

C’è qualcosa che non mi torna.

Infatti ad un certo punto mi dice... «Guardi dottoressa, che noi lo sappiamo già quali sono i migliori, però vorremmo che li vedesse anche lei, perché in realtà quello che ci interessa verificare è la loro integrità morale, la loro onestà. Sa, il nostro è un lavoro molto delicato ed abbiamo bisogno di garanzie morali sulle persone che faranno parte del nostro studio...».

Io sono talmente stupita dalla richiesta che l’unica cosa che mi viene da dire è una battuta stupida del tipo ...è ancora da inventare la sfera di cristallo che ci possa garantire e fare prevedere l’onestà delle persone!...

Solo dopo un po’ capisco l’origine di una richiesta così particolare, ma soprattutto l’aspettativa che sia possibile poterla esaudire.

Il mio interlocutore inizia a raccontarmi che ha l’hobby della Psicologia e che  partecipa spesso a corsi sulla comunicazione. Mi parla così delle sue partecipazioni a corsi sulla Comunicazione Non Verbale, sulla Grafologia, sul come riconoscere chi mente. Mi racconta le sue esperienze  e mi elenca addirittura i segnali di base che fanno capire quando le persone mentono e quindi potenzialmente disoneste.

Mi sembra di essere in un telefilm su FOX CRIME.

E’ piuttosto convinto della validità di tutto ciò che sta raccontando e soprattutto dà per scontato che lo sia anch’io e che l’intervento che dovrei progettare contemplerebbe tutte queste “tecniche”.

Non riesco ad astenermi dal chiedergli perché, se ha partecipato a tutti questi corsi sulla Comunicazione Non Verbale, sul come scoprire le menzogne e i malcapitati mentitori, non sia già in grado lui stesso di verificare l’integrità dei suoi giovani collaboratori.

Mi risponde che le cose che ha imparato sono molto valide ma che lui, non essendo un vero professionista del settore, in realtà non ci riesce. Inoltre, dovendosi concentrare sui contenuti del suo lavoro, non riesce a cogliere i famosi segnali “menzogneri”, non ne ha il tempo! ... ecco spiegato!... Una professionista come me invece è in grado senza dubbio di “certificare” meglio!

A tutte le sue convinzioni di cui sopra si aggiunge un altro elemento: un nostro cliente gli aveva riferito, a proposito di una selezione fatta da me in passato, di come nel tempo si fosse puntualmente avverato tutto ciò che avevo scritto nel profilo finale del candidato scelto.

Ho usato tutta la mia diplomazia comunicativa per spiegargli che la nostra metodologia di Valutazione del Potenziale non si avvale di tecniche "predittive" per valutare il bagaglio valoriale e morale delle persone. Che siamo in grado di elaborare un profilo con tantissime informazioni utili ma non quelle che sta cercando, non siamo in grado di "certificare" la sincerità e l’onestà di nessuno.

Nel mio girovagare come partecipante ho esplorato anch'io certe tematiche e approcci formativi, sono stata spesso invitata a giornate dimostrative di “modelli” certificati (abbondano quelli americani...). Ho partecipato a incontri, serate, corsi di PNL, CNV, modelli di interpretazione comportamentale e altri simili. Non mi permetterei mai di parlare male di nessuno di questi, anzi devo dire che, a parte qualche rarissimo caso in cui sono incappata in imbonitori da strapazzo, ho sempre tratto spunti molto interessanti ed imparato tante cose.

Ma niente che possa spingermi a promettere cose che non credo possibili.

Ho declinato gentilmente l’incarico, spiegando che le aspettative dichiarate erano incongruenti con ciò che ero in grado di fare.

Mi sono alzata e cordialmente ho salutato perché non sono in grado di garantire l’integrità morale di nessuno, ma la mia sì.

*** Patrizia LOMBARDI, consulente manageriale, Il coraggio di dire no, 'linkedin.com/pulse', 9 febbraio 2016, qui

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