Tutto lo squallore della politica attuale è lì, in quell'aula parlamentare rimasta orrendamente vuota durante la discussione sul Testamento Biologico.
Ancor più che negli scandali per corruzione, ancor più che nelle ruberie di ogni sorta, è in quell'aula vuota, in quel silenzio agghiacciante che la nostra politica mostra tutto il suo orrore, tutta la sua boriosa, laida e compiaciuta decadenza.
Sempre pronti – prontissimi – ad accorrere in massa e ad affollare quella stessa aula per esibirsi nei teatrini del nulla, quando si fa a gara a chi alza più la voce, quando si fischia in coro, quando si interrompe e si offende l'avversario, quando si alzano cartelli e striscioni come allo stadio, quando si scommette su chi sarà il primo che verrà fermato dagli uscieri.
E altrettanto pronti – prontissimi – a disertare il parlamento non appena si parla di qualcosa di reale, di un tema concreto, delicato, che riguarda la dignità degli esseri umani.
E una politica che se ne frega della dignità degli esseri umani, che politica è?
E il punto non è se siamo favorevoli o contrari al Testamento Biologico e a tutto ciò che ne consegue. Il punto è una discussione mancata, un dibattito mai avvenuto, un tema mai affrontato, che in democrazia non è mai un buon segno.
Avremmo avuto bisogno tutti quanti di questa discussione, di ascoltare le opinioni favorevoli e quelle contrarie. Non è accaduto, la politica ha preferito il silenzio. Non il silenzio indignato né quello che dice più di ogni parola, ma il silenzio dell'assenza, il silenzio menefreghista e superficiale.
E, ovviamente, il silenzio del giorno dopo, quando si pensa sia talmente normale lasciare un'aula vuota, che nessuno pensa di doverci alcuna spiegazione.
Amen.
*** Riccardo LESTINI, scrittore, regista, insegnante, 'facebook', 14 marzo 2017, qui
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