ricco, ma avaro: avaro a un punto tale
che guarda li quatrini ne lo specchio
pe' vede raddoppiato er capitale.
Allora dice: Quelli li do via
perché ce faccio la beneficenza;
ma questi me li tengo pe' prudenza...
E li ripone ne la scrivania.
*** TRILUSSA (Carlo Alberto Salustri), 1871-1950, poeta, scrittore, giornalista, Avarizzia, in ‘Sofà delle muse’, http://bit.ly/1zHKLNn
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