Leggo da Aldo Grasso, L'Italia dei Razzi che trovano spazio, 'Corriere della Sera', 14 febbraio 2016:
«Noi ci sentiamo competenti al punto tale di assicurare ai bambini adottati da due padri senza una mamma oppure da due mamm senza un padre che essi non patiscano turbe di carattere pissicofisico tali da menomenarne la personalità…? Io dico di no… Personalmente mi ritengo a digiuno per quanto riguarda qualsiasi implicazione di carattere pissicofisico che possa influire negativamente sulla personalità del fanciullo... mi scuso per la mia ignoranza avvalorata in questo caso da una praxi di vita millenaria e cioè una donna, questo me lo concederete, se la scienza gli operatora pissicologiche infantile della pissichiatria e dei disturbi comportamento non sono stati interpellati… non credete che azzardiamo uno sconfinamento di competenza inresponsabbile?».
Le righe di cui sopra sono la trascrizione, anche foneticamente fedele, di parte del 'discorso' tenuto dal senatore della Repubblica Italiana Antonio Razzi in tema di unioni civili (qui sotto un video più completo).
Unioni civili, intervento al Senato di Antonio Razzi, 10 febbraio 2016
Lo so, sparare su Razzi (che peraltro è pure membro della Commissione Affari Esteri) è peggio che sparare sulla Croce Rossa. E quindi nessuna intenzione, da parte mia, di limitarmi a prendere di mira lui.
Come lui ce ne sono tanti altri (e non venga in mente solo il compare Scilipoti).
Tanti altri non eletti, ma nominati: come nominato, ormai, da anni, è tutto il Parlamento.
E' appunto questo il problema.
Che se pure noi non abbiamo eletto queste 'macchiette' (che però hanno il titolo di 'senatori' o 'deputati' di una istituzione fondamentale di una Repubblica), abbiamo comunque accettato che qualcuno (Berlusconi, in questo caso: ma potrebbe essere chi gli è succeduto) li abbia nominati.
E tutto questo è avvenuto ieri e accadrà anche domani: perché il tanto decantato Italicum modificherà il processo di elezione solo in minima parte lasciando il potere di scelta alle segreterie di partito.
Quando un sistema raggiunge questi livelli, consentendo che personaggi simili frequentino le aule di un Parlamento, siamo oltre la frutta.
E non possiamo cavarcela ridendo alle caricature, per quanto insuperabili, di Crozza.
Perché il Paese delle Meraviglie è il Paese, e non uno spettacolo, e non ci sono solo Razzi e i suoi simili: ci siamo noi.
Sarebbe ora che smettessimo di 'meravigliarci', ridendo degli altri, e iniziassimo a provare un po' di disgusto.
Anche per noi stessi.
Come 'popolo' nel suo insieme.
Che, alla faccia della 'demo-crazia' pure solo etimologicamente intesa, ha abdicato da tempo alla sua 'crazia' e permette che avvenga ciò che avviene.
*** Massimo Ferrario, Senatori, della Repubblica, per Mixtura
*** Massimo Ferrario, Senatori, della Repubblica, per Mixtura
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