(...)
[D: Eluana è morta il 9 febbraio 2009?]
«No, per noi è morta il giorno dell’incidente, il 18 gennaio 1992. La percezione di nostra figlia, da quel giorno, è stata lo zero assoluto. Eluana ha ricevuto le cure migliori possibili, con il risultato peggiore possibile. Noi imputiamo tutto a chi ha non ha dato peso a quel famoso “no, grazie”, al rifiuto dell’offerta terapeutica». (...)
[D: Il dibattito è se la nutrizione o l’idratazione artificiale siano terapie, dunque rifiutabili in base all’articolo 32 della Costituzione, o cure. In questo secondo caso non sono rifiutabili.]
«Le società scientifiche si sono espresse dicendo che sono terapie. Se il legislatore stabilisce un principio contrario a ciò che sostengono le società scientifiche, siamo in uno Stato etico».
[D: Forse il problema è che hai toccato quello che è un tabù per molti: la morte.]
«Le persone sono libere di non toccarlo. Ma nessuno più, se lo vuole, si farà intrappolare come Eluana. Condannare qualcuno a vivere è il crimine più orrendo che mente umana possa concepire. Cosa hanno fatto a Eluana? L’hanno condannata creando una condizione di vita estranea al suo modo di concepire l’esistenza».
[D: È il caso di ribadirlo per l’ennesima volta: la battaglia che tu hai fatto non c’entra nulla con l’eutanasia.]
«Ancora, leggi la Cassazione: “L’autodeterminazione terapeutica non può incontrare un limite anche se ne consegue la morte”. Parliamo di libertà. Il cardinal Bagnasco all’epoca citò l’eutanasia. Loro possono dire tutte le stupidaggini che vogliono, io invece ero un randagio che abbaiava alla luna. La verità è che la vicenda di Eluana è di una semplicità disarmante e inattaccabile sotto tutti i fronti».
[D: Ma tu che pensi dell’eutanasia?]
«È un problema che tutte le società civili dovranno affrontare, questo è certo. Pensa al suicidio di Mario Monicelli: andare incontro alle sue richieste non sarebbe stato meglio?». (...)
«Eluana, a dieci anni, dopo una disputa familiare ci disse: “Credete di avere a che fare con la mia vita?” Ecco, gli altri non si sono chiesti se pensavano di avere a che fare con la sua vita». (...)
[D: Chi era Eluana?]
«Era una perla rara. Libera, forte e determinata, fin dalla più tenera età, con un concetto molto definito di libertà e dignità».
*** Beppino ENGLARO, padre di Eluana, intervistato da Alessandro Milani, 'libero', 14 dicembre 2015.
LINK, intervista integrale qui
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