Combattere lo scetticismo pratico è difendere la ‘serietà’ della nostra esperienza morale. E’ difendere la tesi che noi siamo, qui e ora, in ogni punto e in ogni momento, "in presa di realtà". Che la nostra esperienza anche in campo morale è fallibile, sì, ma proprio perché è aperta al vero. Perché è almeno potenzialmente veridica. Tali sono, se capaci di resistere al vaglio critico, i nostri sdegni e la nostra collera, i nostri rimorsi e i nostri rimpianti, la nostra ammirazione e il nostro disprezzo, la nostra gratitudine e la nostra speranza. Non sono cose vane, ‘qualia’ soggettivi, sensazioni o stati d’animo senza ragione reale. Nulla appare invano - anche quando ad apparire è un torto, una viltà, un’ingiustizia, un gesto servile - se ciò che appare resiste al vaglio critico, si mostra ‘essere’ quello che appariva.
*** Roberta DE MONTICELLI, filosofa, docente di filosofia della persona alla università Vita-San Raffaele di Milano, La questione morale, Cortina, 2011.
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