Susan CAIN, saggista, già consulente legale e di negoziazione
Il potere degli introversi - Ted, febbraio 2012
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video, 19min04
Molta ironia mescolata con affermazioni serie e importanti.
Un intervento convinto e convincente. E soprattutto equilibrato.
Un inno agli introversi, troppo spesso (auto)sacrificati nella società (e non solo statunitense): un invito a loro perché 'si sveglino' e occupino, con il potere che hanno ma non usano, gli spazi che si meritano.
E nello stesso tempo un riconoscimento del valore degli estroversi: 'dominanti' anche perché troppo spesso gli introversi hanno consentito loro di dominare... (mf)
E nello stesso tempo un riconoscimento del valore degli estroversi: 'dominanti' anche perché troppo spesso gli introversi hanno consentito loro di dominare... (mf)
In una cultura dove l'essere socievoli ed estroversi sono qualità altamente apprezzate, può essere difficile, persino vergognoso, essere introversi.
Ma, come sostiene Susan Cain in questo discorso appassionato, gli introversi possiedono talento e capacità straordinarie per il mondo, e dovrebbero essere incoraggiati e celebrati. (dalla presentazione del video)
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(...) Un'interessante ricerca di Adam Grant alla Wharton School ha scoperto che i leader introversi danno spesso risultati migliori degli estroversi, perché quando gestiscono impiegati proattivi, sono molto più propensi a lasciarli seguire le loro idee, laddove gli estroversi possono, involontariamente, entusiasmarsi tanto fino ad appropriarsi delle cose impedendo alle idee degli altri di emergere facilmente in superficie. Di fatto, alcuni dei nostri leader storici più rivoluzionari erano introversi. Vi faccio qualche esempio. Eleanor Roosevelt, Rosa Parks, Gandhi -- tutte queste persone si descrivevano come persone tranquille e pacate, perfino timide. Ed erano tutte sotto i riflettori, nonostante ogni cellula del corpo dicesse loro di non farlo. E ciò significa che uno ha un potere tutto suo, speciale, perché la gente sentiva che questi leader erano al timone, non perché a loro piacesse controllare gli altri o per il piacere di essere in primo piano; erano lì perché non avevano scelta, perché erano spinti a fare quello che pensavano fosse giusto. (...)
Vi lascerò allora con tre inviti ad agire per coloro che condividono la mia visione.
Numero uno. Fermate la follia dei continui lavori di gruppo. Basta! (Risate) Grazie. (Applausi) E voglio essere chiara su quello che dico, perché credo profondamente che i nostri uffici dovrebbero incoraggiare le interazioni casuali, tipo chiacchierata da bar -- quel tipo in cui la gente si riunisce e scambia idee per puro caso. È fantastico. È fantastico per gli introversi e lo è per gli estroversi. Ma ci vuole molta più privacy,molta più libertà e molta più autonomia al lavoro. A scuola, lo stesso. Dobbiamo certamente insegnare ai bambini a lavorare insieme, ma dobbiamo anche insegnare loro a lavorare per conto proprio. E ciò è particolarmente importante anche per i bambini estroversi. Devono lavorare per conto proprio perché in parte è da lì che vengono i pensieri profondi.
Ok, numero due. Andate nel deserto. Siate come Buddha, cercate le vostre rivelazioni. Non dico che dobbiamo isolarci e costruire una capanna nei boschi e non parlare mai più con nessuno, ma dico che potremmo tutti staccarci ed entrare nella nostra testa un po' più spesso.
Numero tre. Guardate bene cos'avete messo in valigia e chiedetevi perché. Voi estroversi, forse anche la vostra valigia è piena di libri. O forse è piena di bicchieri di champagne o di attrezzatura da paracadutismo. Qualunque cosa sia, spero che tiriate fuori queste cose quando potete onorandoci della vostra gioia ed energia. Ma voi introversi, così come siete, avete probabilmente l'impulso di proteggere attentamente quello che avete in valigia. E va bene. Ma qualche volta, solo qualche volta, mi auguro apriate la valigia per mostrarla agli altri, perché il mondo ha bisogno di voi, ha bisogno di ciò che trasportate.
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Susan Cain, Il potere degli introversi, Bompiani, 2012
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