sabato 1 agosto 2015

#FAVOLE & RACCONTI / Il Solito Genio della Lampada (M. Ferrario)

Un’impiegata dell’amministrazione vendite è scesa in magazzino per cercare un articolo che compare in catalogo, ma, a suo avviso, con l'indicazione di caratteristiche sbagliate. 

I locali del magazzino sono stati appena rilevati dalla società e sono ancora in fase di ristrutturazione. Appartenevano a un vecchio signore, proprietario da generazioni di alcuni palazzi della zona.
L’impiegata brontola per il disordine che le impedisce di trovare quello che cerca. 
A un certo punto è attratta da uno strano baule, in un angolo.
Lo apre. E’ pieno di cianfrusaglie. 
Ma è colpita da una lampada antica, certamente di pregio. 
Decide di portarla in ufficio e farla vedere al suo capo.

Il direttore vendite è in riunione con un suo venditore. 
L’impiegata bussa e riceve l’invito ad entrare. Stanno discutendo animatamente di un agente che sembra abbia problemi nella sua area. 
L’impiegata mostra la lampada. 
E’ di peltro, molto bella, anche se polverosa e incrostata di sporco. Ripulita, potrebbe fare un figurone nella nuova sala riunioni. 
L’impiegata recupera uno straccetto: giusto per vedere l’effetto del peltro una volta tolte le macchie più nere. 

Ma non appena la lampada viene sfregata, si sprigiona una nuvola di fumo. 
E dalla nuvola, esce il solito Genio. Quello, appunto della Lampada. 
Che promette di esaudire i soliti tre desideri, uno per ognuno.

Impiegata e venditore vorrebbero dire per primi il loro desiderio. 
Si affannano a prendere la parola. 
Il direttore vendite, in disparte, non partecipa alla gara.

Dopo un po’ di schermaglie il venditore cede per cavalleria. 
L’impiegata sogna: «Vorrei una spiaggia deserta, bianchissima, con un mare azzurro trasparente, io nell’amaca, un ragazzo bellissimo che mi serve un mojito, e poi… e poi tante di quelle cose che non si possono dire». 
E subito l’impiegata svanisce e si trova sdraiata nell’amaca.

Il venditore fantastica: «Vorrei una Ferrari rossa, una bionda mozzafiato al fianco, un albergo a 5 stelle tutto per me, champagne, caviale, balli che non finiscono mai, e poi… e poi tante di quelle cose che non si possono dire».
E subito il venditore svanisce e si trova seduto al volante della sua Ferrari rossa.

Tocca al direttore vendite.
E’ tranquillo, compassato. 
Si limita a dire: «Voglio che quei due tornino subito qui, che c’è tanto da lavorare».

° ° °
… Da cui si imparano almeno due cose: 
(1) - che in alcuni casi lasciare la prima parola al capo non è questione di buona educazione; e
(2) - che un capo che non riesce ad avere altro desiderio che quello di lavorare, e soprattutto di far lavorare, è un capo ben misero e miserevole.

*** Massimo Ferrario, Il solito Genio della Lampada, 2013-2015, per Mixtura. Riscrittura di una storiella diffusa anche in internet.


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