sabato 3 gennaio 2015

#RITAGLI / Compassione, una dimensione della mente (Dalai Lama)

La compassione, per come la intendo e per come la intende il Buddismo, non è un sentimento astratto ma una dimensione della mente. E' una concreta, positiva disposizione dell'essere umano nei confronti di tutti i suoi simili e di questo piccolo pianeta che è l'unica casa che possiamo abitare. E si basa su di un effettivo e onnipervadente senso di responsabilità universale.

Penso che l'ira, l'aggressività, la rabbia, siano il prodotto di una mente nevrotica, infelice. Sentimenti negativi che a livello individuale ostacolano la crescita inferiore dell'individuo e a livello sociale sono sempre forieri di sviluppi negativi e drammatici.

Non dobbiamo confondere la compassione con un sentimento amorevole basato sull'attaccamento e sul senso di possesso. Al contrario l'autentica compassione è un sentimento onnicomprensivo che si estende a tutti: agli amici come ai nemici. A chi ci ama e a chi ci detesta.

«Fino a quando esisterà lo spazio, fino a quando esisteranno gli esseri senzienti, fino ad allora, anche io rimarrò, e disperderò le sofferenze del mondo» (citazione di Shantideva, studioso indiano buddista dell'VIII secolo d.C.)

*** Tenzin GYATSO, XIV Dalai Lama, 1935, colloquio con Pietro Verni, Compassione. Quell'insetto mi somiglia, 'l'Espresso', 8 gennaio 2014


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