Federico RAMPINI
Rete padrona. Il volto oscuro della rivoluzione digitale
Feltrinelli, 2014
pagine 278, € 18,00, ebook, € 9,99.
Apprezzo da sempre lo stile di Federico Rampini: a mio avviso uno dei migliori giornalisti di questi anni. Mi piacciono il suo taglio divulgativo, ma non superficiale, e la sua facilità di scrittura, che sa trattare in modo accattivante e con spirito sempre profondo e critico argomenti vari (economia, costume, cultura, politica...).
Ritrovo in questo libro le caratteristiche sopra richiamate.
A mio avviso un pregio resta l’abituale preciso ‘posizionamento’ dell’autore: che non cerca un’impossibile neutralità, ma, come sempre, riesce a evitare la faziosità.
Mi pare che l’esercizio della riflessione critica sia sempre più raro: Rampini, senza essere apocalittico nella sottolineatura di alcuni aspetti ‘pericolosi’ della rete o nella valutazione dei nuovi imprenditori, partiti libertari e finiti monopolisti, mette in fila fatti, raccoglie opinioni, argomenta l’analisi e offre stimoli per valutare.
Ne abbiamo bisogno.
Nessun atteggiamento ‘neo-luddista’ verso la rete o gli imprenditori che anche sulla rete hanno costruito il loro successo. Ma anche una doverosa operazione che smitizzi le facili credenze che vedono nel web una nuova automatica democrazia orizzontale che renderà tutti liberi e finalmente ‘padroni di se stessi’.
Non esiste realtà che non sia impastata di luci e ombre. La retorica del nuovo e del moderno che, in ogni campo, sembra voler rimuovere tutti i colori che non siano smaglianti, negando i grigi irritanti che colorano i dubbi e le perplessità, è pericolosa: perché ci impedisce di governare con consapevolezza e realismo proprio il nuovo (in questo caso sempre meno nuovo), tanto (troppo) osannato.
*** Massimo Ferrario, per Mixtura
Per approfondire e allargare la riflessione alle questioni chiave che ci riguardano come cittadini, ottimo l'intervento-video di Federico Rampini, 'Repubblica-tv', 27min01, http://bit.ly/1BlNMCJ.
Così sintetizza il giornalista:
«Internet penetra in ogni angolo della nostra vita. Dal lavoro al tempo libero. Dalla politica agli affetti. Ormai siamo di fronte a un tecno-totalitarismo: i nuovi padroni dell'universo si chiamano Apple, Google e Facebook. Amazon e Twitter. Nessuno di noi vorrebbe tornare indietro, e rinunciare ai benefici a cui siamo assuefatti. Ma, in cambio, c'è da pagare un prezzo. Che non riguarda solo la nostra privacy».
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