Quesito per il formatore: il binomio montalciniano "mente e cuore " é precisamente sovrapponibile con quello tipicamente "ferrariano" di "testa e pancia" ?
Direi che il parallelo funziona, Paolo...;-) Anche se di proposito io, in quel binomio cui tu ti riferisci, uso 'pancia' , e non 'cuore', perché la metafora della 'pancia' è utilmente ambivalente. Contiene il positivo e il negativo: il coraggio e la vigliaccheria, la generosità e l'egoismo, l'apertura e la chiusura. Mentre ovviamente il 'cuore' evoca, subito e solo, positività: amore, altruismo, disponibilità. La 'pancia', quando è positiva (o quando 'noi' la rendiamo positiva), può aiutare la 'testa': dandoci spinta, 'energia-verso', intuito. Facendoci 'comprendere' prima ancora di avere 'capito'. Perché il capire, che è legato al capo, alla testa, è più lento della 'pancia'. Oppure, la 'pancia' può 'bloccarci' o 'fuorviarci': intorbidando la 'testa', impedendoci appunto di 'capire', o portandoci a capire cose che razionalmente non sarebbero comprensibili. Oggi siamo circondati da 'imprenditori della pancia' che sulle nostre pance stanno facendo le loro fortune politiche. Alcuni si sono specializzati nella 'titillazione' della parte positiva della nostra pancia e cercano di sedurci con la retorica dei sentimenti 'positivi': in genere ci piacciono, ma non ci rendono un buon servizio, perché 'seducendoci', appunto come dice l'etimologia, ci 'sviano': portandoci 'via da noi'. Ci manipolano, insomma. Altri sono maestri nell'investire sulle nostre paure e su quel nocciolo duro di 'fascismo' (inteso nel senso psicoculturale) che ognuno di noi, indipendentemente dalla ideologia più o meno colorata e consapevolizzata, si ritrova dentro. In 'pancia', appunto. E non nel 'cuore'.
Quesito per il formatore: il binomio montalciniano "mente e cuore " é precisamente sovrapponibile con quello tipicamente "ferrariano" di "testa e pancia" ?
RispondiEliminaDirei che il parallelo funziona, Paolo...;-)
EliminaAnche se di proposito io, in quel binomio cui tu ti riferisci, uso 'pancia' , e non 'cuore', perché la metafora della 'pancia' è utilmente ambivalente. Contiene il positivo e il negativo: il coraggio e la vigliaccheria, la generosità e l'egoismo, l'apertura e la chiusura. Mentre ovviamente il 'cuore' evoca, subito e solo, positività: amore, altruismo, disponibilità.
La 'pancia', quando è positiva (o quando 'noi' la rendiamo positiva), può aiutare la 'testa': dandoci spinta, 'energia-verso', intuito. Facendoci 'comprendere' prima ancora di avere 'capito'. Perché il capire, che è legato al capo, alla testa, è più lento della 'pancia'.
Oppure, la 'pancia' può 'bloccarci' o 'fuorviarci': intorbidando la 'testa', impedendoci appunto di 'capire', o portandoci a capire cose che razionalmente non sarebbero comprensibili.
Oggi siamo circondati da 'imprenditori della pancia' che sulle nostre pance stanno facendo le loro fortune politiche.
Alcuni si sono specializzati nella 'titillazione' della parte positiva della nostra pancia e cercano di sedurci con la retorica dei sentimenti 'positivi': in genere ci piacciono, ma non ci rendono un buon servizio, perché 'seducendoci', appunto come dice l'etimologia, ci 'sviano': portandoci 'via da noi'. Ci manipolano, insomma.
Altri sono maestri nell'investire sulle nostre paure e su quel nocciolo duro di 'fascismo' (inteso nel senso psicoculturale) che ognuno di noi, indipendentemente dalla ideologia più o meno colorata e consapevolizzata, si ritrova dentro. In 'pancia', appunto. E non nel 'cuore'.
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