... i non credenti non hanno feste obbligatorie, “precetti” da rispettare. E ogni festa può essere occasione… per far festa, stare insieme ai propri cari, rinsaldare rapporti umani. (...)
Non c’è un atteggiamento che li accomuni. Anzi, è proprio questa l’unica cosa che li accomuna: l’avere la possibilità di scegliere se e come festeggiare. Perché l’autodeterminazione non è soltanto un principio che cercano di affermare giuridicamente, ma anche una condizione inevitabile del loro non avere alcun dogma o precetto da rispettare.
Il mondo degli atei e degli agnostici è ricco di soluzioni, perché essere increduli costituisce un gigantesco moltiplicatore di occasioni per mettere in moto la propria creatività.
*** Uaar, redazione di 'A ragion veduta', estratto da Il senso degli atei per le feste, 25 dicembre 2012, http://bit.ly/19Liz3W
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