arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
*** Eugenio MONTALE, 1896-1981, poeta e scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 1975, poesia senza titolo (Forse un mattino, andando in un'aria di vetro), sezione Portovenere, in Ossi di seppia, 1920-1927, Mondadori, 1948
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