domenica 9 agosto 2015

#SGUARDI POIETICI / Vacanze, e l'uomo intero (M. Ferrario)

(dal web, autore anonimo)

Le vacanze 
sono quello spazio vuoto 
che corriamo subito a riempire 
per scongiurare 
che accada 
che si interrompa 
la nostra corsa quotidiana nella ruota del 
criceto. 

Se la ruota si fermasse
saremmo dei poveri criceti 
sconcertati e in ansia 
e non potremmo più essere 
quei pezzi di persone che siamo
anche in vacanza.

Eppure un giorno di inizio ferie
un uomo sognò
un criceto 
che scese dalla ruota,
si fermò a guardarla per un po',
e sicuro e senza mai voltarsi se ne andò.

Quando l'uomo si svegliò
si sentì per la prima volta intero
e capì che non doveva iniziare 
le vacanze,
ma una nuova vita.

*** Massimo Ferrario, Vacanze, e l'uomo intero, agosto 2015, per Mixtura

4 commenti:

  1. Bella e toccante. Poiesi pura. Grazie.

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  2. Grazie a te Paolo, sei davvero gentile...;-)

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  3. E' il 10 di agosto, sono nella "sala comune" di in un bellissimo campeggio alpino in Cadore... al pc. Un'urgenza, una rogna, un accumulo trascurato, un alibi per riempire il vuoto, chiamiamolo come vogliamo, ma devo terminare un lavoro. Sarà la "libera" professione, sarà che "delle donne non sappiamo niente" (cit. Aspesi) e per questo quelle della mia generazione non vogliono mollare neppure un centimetro di quello che pensano di aver conquistato, sarà l'aria di montagna ma questo sguardo, Massimo, mi ha trafitta. Un pugno allo stomaco. La voglia di scendere dalla ruota e di guardarla con gli occhiali da sole. Vacanze, e la donna intera. Elena

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  4. Il tuo contributo, Elena, è un gioiello. Poche righe compatte, dense: in una 'mixtura' concentrata, tutta un'atmosfera. Come solo le donne (certe donne) sanno fare e noi maschi (quasi) mai.
    E adesso ho i sensi di colpa. Per aver lanciato il mio 'sguardo', al solito, provocatorio.
    Però poi, per alleviare il senso di colpa, tento il classico meccanismo di difesa della razionalizzazione (che forse non è solo un modo per razionalizzare).
    E dico che nella ruota ci sta, e continua a correre, chi (maschio o femmina) neppure lo sa. E se qualcuno glielo dice, nega. Chi si lascia 'trafiggere' e si dice 'trafitto', può anche essere nella ruota, ma è 'salvo'. Perché è ancora intero. E' nella ruota 'in quel momento', ma, appunto, 'in quel momento'.
    Come ripeto da una vita, non sempre la consapevolezza risolve, ma aiuta. Sempre. Perché (dico un'ovvietà) vuol dire che abbiamo ancora 'distanza' rispetto a ciò che facciamo: e quindi non 'siamo' ancora diventati 'quel che facciamo'. E' questo che ci può consentire di fare il criceto che decide di non stare più al gioco (giogo) della ruota. Non è automatico che avvenga; ma è condizione indispensabile perché possa avvenire.
    E poi, nella vita, ogni tanto, lo sappiamo tutti e l'abbiamo fatto tutti, si è costretti a 'ballare'. Come terminare un lavoro in un bellissimo campeggio alpino quando tutti sono in vacanza...
    Goditi le migliori ferie rilassanti che puoi, Elena. Davvero...;-))

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