Mai c'è stata un'epoca, mi pare, in cui come oggi quello che si dice ha più importanza di quello che si fa. Basta che uno della retroguardia dica di essere per l'avanguardia, ed è un'avanguardista; che un reazionario dica di essere per la rivoluzione, ed è un rivoluzionario; che un mascalzone dica di essere per l'onestà ed è onesto. E se non si torna a chieder alle persone il conto preciso di quello che sono, di quello che fanno, di come vivono; se non si torna a giudicare un'azione per quella che è, senza far caso se è fatta con la mano sinistra (che sa quello che fa la destra) o con la mano destra (che sa quello che fa la sinistra), temo che nessuna riforma o rivolgimento varrà a cavare il classico ragno dal classico buco: immagine del tutto pertinente alla situazione, e anzi da moltiplicare - tanti buchi, tanti ragni.
*** Leonardo SCIASCIA, 1921-1989, giornalista, scrittore, saggista, poeta, Nero su Nero, Einaudi, 1979, Adelphi, 2014, citato in 'bookraider', 15 ottobre 2015, qui
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