Un breve ma consistente documento dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico elenca alcuni fatti che riguardano l’istruzione: dovremmo ricordarcene sempre, e i governi dovrebbero tenerne conto non solo quando decidono i propri bilanci nazionali, ma anche quando affrontano temi sovranazionali di sicurezza, sviluppo e coesistenza pacifica.
L’OCSE dice che l’istruzione non solo aiuta gli individui ad avere migliori prestazioni nel mercato del lavoro, ma migliora anche la salute complessiva, promuove la cittadinanza attiva e contiene la violenza. Qualche giorno fa scrivevo che chi tiene in mano un pacco di libri non può tenere in mano un fucile. Eccovi qualche dato.
L’istruzione allunga la vita in modo significativo. In media, in quindici paesi OCSE, un uomo istruito che lavora nel terziario ha un’aspettativa di vita di otto anni superiore a quella di un uomo che non ha completato l’educazione secondaria. (...)
*** Annamaria TESTA, pubblicitaria, Istruzione: ecco perché allunga la vita. E la migliora, 'nuovo e utile', 1 dicembre 2015
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Vero, verissimo, o forse no? Non so. Vorrei che fosse vero, ma qualche dubbio mi viene. Di fronte a queste affermazioni e a questi dati mi viene sempre in mente la Germania degli anni 30, forse il paese più colto e più istruito del mondo, in quel periodo, culla della filosofia (Hegel, Kant, Heidegger, Nietzche, Schiller ecc), della musica (Wagner, Bheetoven, Handel, Bach ecc) ecc ecc.
RispondiEliminaIn quel caso questo enorme patrimonio culturale non mi pare sia servito a promuovere la "cittadinanza attiva e contenere la violenza".
Condivido, Stefano.
RispondiEliminaAnch'io dubito molto, sulla base degli esempi storici, che la cultura abbia gli effetti benefici che diciamo. Eppure sono 'costretto' a crederci. Se no, mi resta solo la disperazione. Neppure attenuata da un po' di (illusoria?) speranza. E con i tempi che si annunciano (come non bastasse già l'oggi) di speranza ce n'è bisogno molta. Per contenere egoismo, paura, odio. Il trittico che produce xenofobia, quando non razzismo allo stato puro, in dosi ormai industriali. In Europa. E oltre oceano.