C'era una volta un Paese che adottò per primo nella storia del mondo una forma di governo democratico: il suo nome era Atene.
Millenovecentosessantatre Ventisette Maggio, Salonicco, Grecia,
Lambrakis Grigoris, politico, medico e atleta rimane ferito nella piazza in cui si sta tenendo un comizio contro il governo di destra guidato da Kostantinos Karamanlis.
Il ventisette Maggio, dopo tre operazioni, Gregoris Lambrakis muore a seguito delle lesioni cerebrali.
Mikis Theodorakis guiderà un nuovo movimento nato alcuni giorni dalla sua morte “Movimento democratico Giovanile Grigoris Lambrakis”.
Nel millenovecentosessantasette il ventuno di Aprile, dopo vari governi di destra, temendo una sconfitta alle elezioni, Papadopulos, con l'aiuto instancabile della CIA, gioca la carta tristemente vincente della dittatura dei colonnelli.
Dal millenovecentosessantasette al millenovecentosettantaquattro la Grecia è sotto tale dittatura.
Poco più di 40 anni fa.
(...)
Kostantino Costa Gavras dirige nel 1969, a soli due anni dal golpe militare, “Z - l'orgia del potere”, raccontando di quel 23 maggio 1963 in cui Lambrakis fu assassinato. Un film duro, crudo, nervoso, pieno di compassione e dolore. Un film politico, non addolcito mai da esercizi di retorica, impreziosito soltanto dall'enumerazione insensata di un catalogo di divieti.
La giunta militare, oltre alle normali libertà civili e allo scioglimento dei partiti politici, proibì: “I capelli lunghi, le minigonne, Sofocle, Tolstoj, Mark Twain, Euripide, spezzare i bicchieri alla russa, Aragon, Trotskij, scioperare, le libertà sindacali, Lurcat, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, i Beatles, Albee, Pinter, dire che Sofocle era omosessuale, l'ordine degli avvocati, imparare il russo, imparare il bulgaro, la libertà di stampa, l'enciclopedia internazionale, la sociologia, Beckett, Dostojevskij, Cechov, Gorki e tutti russi, il “chi è?”, la musica moderna, la musica popolare, la matematica moderna, i movimenti della pace, e la lettera “Z “ che vuol dire “ è vivo” in greco antico”.
Nel duemilaquindici un ateniese, nato nell'anno in cui la dittatura ha fine, vince le elezioni politiche del suo paese: la Grecia.
Il suo nome è Alexis Tsipras e il suo partito Syrisa. Parla al popolo greco di orgoglio, che il tempo dei sacrifici è finito, che i greci sono stati depredati, non solo dei loro piccoli e poveri averi, ma soprattutto dei loro diritti, della loro dignità, della loro storia, della loro democrazia.
Democrazia già tante volte rinnegata e tradita.
Alexis racconta storie di solidarietà, di rivoluzione pacifica, di sorgenti di acqua pura che ridarà linfa ad un paese desertificato.
Novello Lambrakis viene anch'egli sacrificato in nome di un diverso potere politico.
Non più rozzi colonnelli, non più destre manganellatrici, non più divieti inconsistenti.
C'è un'altra ben più subdola dittatura, la Dittatura Finanziaria di un Capitalismo estremo, senza più rivali, che ha a cuore un solo proposito: riportare la società ad un medioevo di ricchi padroni e di umili servi.
“Zeta” = E' vivo.
Nonostante tutto il popolo Greco è ancora vivo.
*** Laura LAMBIASE PROFETA, giornalista, Il cielo può attendere. Ue, l'orgia del Potere. Per non dimenticare, 'caosmanagement', n. 99, luglio 2015
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