lunedì 13 aprile 2015

#TAVOLE / Terrorismo nelle scuole del mondo (1970-2013)



Tavola a commento dell'articolo di 
James Fergusson, The Independent, Regno Unito, La scuola sotto attacco in tutto il mondo, 'Internazionale', 10 aprile 2015

2 commenti:

  1. Credo che l' andamento grafico in questione sia verosimilmente sovrapponibile al "globale" degli attentati "tout court". Se al posto delle scuole ci mettessimo, luoghi di culto o locali pubblici, o altro non credo che la curva si scosterebbe di molto. Ma potrei sbagliarmi: sarebbe interessante poter disporre di dati disaggregati.

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  2. Può essere.
    Il terrorismo è ovviamente interessato al clamore mediatico e il numero (oltre che la qualità) di morti (non importa il tipo) fa prime pagine e aperture di tv. Dove c'è gente, dunque, c'è terreno possibile per attentati.
    Credo anche che un certo terrorismo più recente abbia come fine, anche e soprattutto simbolico, l'attacco ai luoghi di culto e di cultura.
    Ma è un 'feeling'. E non so quanto corrisponda ai 'fatti': per i quali ci vorrebbero i numeri.
    Dati a parte, mi pare indubbio che la scuola sia 'uno' strumento fondamentale per combattere l'emergenza terroristica internazionale. Anche se bisogna investire, e il ritorno è sul lungo periodo.
    Non consola peraltro sapere (ricordare) che il nazismo è nato da una società assai colta. E per gli amanti delle fobie, aggiungo: occidentale.

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