(...) I movimenti possono nascere piccolissimi e con poche armi a disposizione, ma essere in grado di conquistare il mondo. Il cristianesimo è l'esempio più evidente. Tanto più se chi dovrebbe combatterli non li capisce.
Innamorarsi è come il lancio di un dado: tanti lanci hanno un senso economico. Se lanci un dado solo, non ci sono costi e benefici. È puro rischio. Un giorno, quando meno te lo aspetti e senza capire come mai, una persona diventa la persona più importante della tua vita. E ti cambia la vita, in modi inimmaginabili. (...)
Quando questo fenomeno, questo lancio dei dadi, riguarda una sola persona diciamo che è una conversione religiosa. Quando riguarda due persone, parliamo di innamoramento, quando ne riguarda molte, lo chiamiamo movimento. Io ho studiato i movimenti e l'innamoramento, in parallelo.
[D: Cosa c’è di politico, nell'innamoramento?]
Nell'innamoramento ci sono due individui che fondano una società nuova. Si separano da due ordini precostituiti, e creano una società nuova, un mutante. Cosa che nei matrimoni combinati non accade. Allo stesso modo, nella seconda internazionale, i comunisti volevano creare l'uomo nuovo. È il medesimo processo.
[D: Una specie di rivoluzione…]
È ciò che genera il caos, quello che io chiamo uno "stato nascente". Se prendi i libri di Agatha Christie, quasi tutti gli omicidi discendono da una relazione amorosa inappropriata. Nel contesto delle relazioni famigliari e parentali è una scheggia impazzita. Infatti nel mondo islamico, o in India, è proibito innamorarsi.
[D: In che senso?]
Le società in cui non ci si può innamorare sono molto più stabili. Nelle società arcaiche e tradizionali - com'era anche la nostra, fino a qualche tempo fa - i maschi si dividono le femmine così come si dividono i campi. E le donne sono velate, per non indurre in tentazione. Poi si innamorano lo stesso, sia chiaro, ma sono consapevoli che il rischio è altissimo. In Iran ti fanno fuori se ti innamori della persona sbagliata. In India se tocchi uno di un’altra casta vai a finire nella foresta a mangiare merda. (...)
I movimenti possono nascere piccolissimi e con poche armi a disposizione, ma essere in grado di conquistare il mondo. Il cristianesimo è l'esempio più evidente. Tanto più se chi dovrebbe combatterli non li capisce.
[D: Cos’è che non capiscono?]
Hanno sempre pensato a Bin Laden o ad Al Baghdadi come due terroristi, che se li ammazzi, finiscono i problemi. Loro pensano che i movimenti siano come la mafia di Al Capone, che basti decapitarli per risolvere il problema. Non è così: un movimento sopravvive ai suoi capi.
[D: Perché?]
Perché il movimento ha sempre un nemico, e il nemico rimane. È questa la grande differenza tra un movimento e due innamorati.
[D: Beh, ma anche nella coppia a volte c’è il nemico: le famiglie, il terzo incomodo...]
A volte sì. Ma la coppia non vuole cambiare il mondo. La coppia si esclude dal mondo. Nel movimento c'è sempre un noi e gli altri, un dentro e un fuori, Dio e Satana. Ogni cosmogonia nasce da un conflitto. Poi uno vince e si afferma e diventa totalizzante. Il movimento è rivolta. Vuole occupare la città, non costruirne una nuova. L'innamoramento, invece, è il paradiso terrestre, crea uno spazio nuovo da occupare. (...)
*** Francesco ALBERONI, sociologo, saggista, intervistato da Francesco Cancellato, L'amore è un pericolo sociale, 'linkiesta', 13 febbraio 2016
LINK intervista integrale qui
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