amano ‘poiein’:
il loro mestiere è
creare, comporre, costruire
attimi, bagliori, scintillii,
in bilico su impalcature lievi, aeree, sospese come
fili nel cielo per l’acrobata,
da percorrere con il fiato trattenuto,
il turbamento nel cuore e lo sguardo in avanti.
I poeti costruiscono
emozioni, risonanze, incanti.
I poeti costruiscono
domande, incertezze, esitazioni.
I poeti costruiscono
sdegno, rivolta, speranza.
I poeti costruiscono
amori, magie, seduzioni.
I poeti costruiscono
ponti, ancore, orizzonti.
E’ dei poeti dare anima all’anima
e costruire un mondo per l’anima.
E’ di tutti noi investire quel mondo
nel mondo
e fare del mondo che c’è
quel mondo diverso
che ci sarà.
Forse,
sperabilmente.
*** Massimo Ferrario, I poeti e noi, 2014, 'losguardopoIetico', 6 settembre 2014, qui. - Testo rivisto per Mixtura, 2015
"E’ dei poeti dare anima all’anima
RispondiEliminae costruire un mondo per l’anima."
Immagine poetica potente; per certi "versi" struggente, se poi si pensa che, come tanti beceri Faust, siamo pronti a venderla. L' anima.
Quanto hai ragione, Paolo...
RispondiEliminaVendiamo l'anima perché non sappiamo più cos'è.
E anche per questo il mondo rischia di restare senz'anima.
Sembra retorica, lo so.
Eppure, se lo sembra, bisognerebbe fare attenzione: può essere proprio un indizio del fatto che ce la stiamo perdendo, l'anima.
Sempre sul tema, in Mixtura ho diffuso uno 'sguardo' a luglio di quest'anno. Niente di speciale, come tutte le cose che scribacchio. Ma anche questa cosa, a me, era venuta da dentro...
Ecco il link:
http://masferrario.blogspot.it/2015/07/sguardi-poietici-ci-siamo-venduti.html