L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), con sede a Parigi, ha pubblicato un nuovo rapporto in cui si prevede che entro il 2020 il pianeta produrrà il 26% del suo fabbisogno energetico a partire da fonti rinnovabili. La produzione di energie rinnovabili è cresciuto negli ultimi anni e secondo l’Aie nel 2014 il 45% della produzione mondiale di energia si è concentrato in questo settore.
Si possono ringraziare di questa tendenza paesi europei come la Danimarca e la Germania, e anche la Cina, che nel 2014 ha investito ottanta miliardi di dollari nelle energie rinnovabili: una somma pari a quelle dell’Europa e degli Stati Uniti messe insieme.
Stando ai dati dell’Aie, nel 2014 il 22% di tutta l’energia usata al livello globale è stato prodotto a partire da fonti rinnovabili, in particolar modo da impianti eolici, solari e idroelettrici. Un aumento di questa proporzione complessiva fino al 26% entro 5 anni sarebbe notevole, ma nel rapporto dell’Aie si prevede anche che nel lungo periodo l’uso delle energie rinnovabili non accelererà quanto potrebbe e potrebbe perfino rallentare, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi globali a lungo termine sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Tuttavia, l’Aie sostiene che se, come alcuni prevedono, il mercato delle energie rinnovabili subirà un incremento rapido e consistente nei paesi in via di sviluppo, nel lungo periodo il tasso di accelerazione nella produzione previsto al momento potrebbe aumentare del 25%.
*** Svati NARULA, giornalista, Nel 2020 più di un quarto dell’energia arriverà da fonti rinnovabili, Quartz, traduzione di Floriana Pagano, 'internazionale.it', 9 ottobre 2015, qui
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