La civiltà occidentale si trova oggi nel mezzo di un lungo e profondo travaglio, alla sua scelta definitiva. Giacché le straordinarie forze materiali che la scienza e la tecnica moderna hanno posto a disposizione dell’uomo possono essere consegnate ai nostri figli, per la loro liberazione, soltanto in un ordine sostanzialmente nuovo, sottomesso ad autentiche forze spirituali le quali rimangono eterne nel tempo ed immutabili nello spazio da Platone a Gesù; l’amore, la verità, la giustizia, la bellezza.
Gli uomini, le ideologie, gli Stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà. Se le forze materiali si sottrarranno agli impulsi spirituali, se l’economia, la tecnica, la macchina prevarranno sull’uomo nella loro inesorabile logica meccanica, l’economia, la tecnica, la macchina non serviranno che a congegnare ordigni di distruzione e di disordine.
«L’ordine è certamente di potenza divina, perché solo per opera sua può manifestarsi il bello nel numero e nella qualità». Ma il disordine ancora prevale. Ne siamo colpevoli quando incontriamo – e la tristezza ci avvince – il diseredato, il disoccupato, quando nei rioni delle nostre città e nei borghi vediamo giocare in letizia nugoli di bimbi che hanno soltanto a loro difesa il sole – caldo e materno – e nulla sappiamo del loro avvenire: è ancora disordine quando vediamo le nostre città crescere senza piani, senza spazi verdi, nel rumore e nella bruttezza.
Noi sogniamo una comunità libera, ove la dimora dell’uomo non sia in conflitto né con la natura, né con la bellezza e ove ognuno possa andare incontro con gioia al suo lavoro e alla sua missione.
*** Adriano OLIVETTI, 1901-1960, imprenditore e politico, Il cammino della Comunità, 1956, citato da Bruno Segre, Adriano Olivetti, Imprimatur, 2015
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