(per te e per le cose del mondo)
che sempre sia nascente e ancor gocciante di
rugiada,
e alla schiena metta i brividi di una brezza
all'alba
nell'attimo in cui il sorgere può tutto
e ha in bocca il giorno
e il divenire intero.
Un amore
(per te e per le cose del mondo)
che sempre sia ingenuo e verde come immatura è
adolescenza
quando grida sicura e insolente e appassionata
la speranza
in un futuro che non tradisca i sogni mai
e mai costringa un giorno il capo
a ripiegarsi indietro arreso e
disperato.
Un amore
(per te e per le cose del mondo)
che sempre sia duro e cocente
come il sole a picco a mezzogiorno,
quando incendia le dune di un deserto
là dove pigro e senza tempo degrada sulla costa
e ostinato ha deciso di rubare
un'onda
salata e ristoratrice al mare.
Un amore
(per te e per le cose del mondo)
che sempre sia maturo e soddisfatto
come il grande fiume che è arrivato
e alla foce induce le acque
lente e placide e serene
ad incontrare la fine che è la vita,
eppure ha occhi ancora
vivi e arzilli e inquieti
e cuore che risente quel che era
lo zampillìo del torrentello
quando salta su in montagna
curioso e effervescente e senza freni
e spruzza acqua da una roccia all'altra.
Per un amore così
vivere e morire.
Per un amore così
vivere è morire.
Per un amore così
vivere è vivere.
*** Massimo Ferrario, inedito per Mixtura
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