[Lettera a Furio Colombo: (...) «chiedere al governo di impegnarsi per cambiare il Mezzogiorno (Saviano) è "un piagnisteo". Dire che la sua politica è sbagliata è "sparare sull'Italia". Non sono né renziano né antirenziano, ma è ovvio che in questo modo il premier danneggia se stesso.» (Gabriele)]
Soprattutto è una stranezza che rende l'immagine di Renzi incerta fra forza eccessiva e debolezza inaspettata. Schivare il colpo di Saviano (che era preciso e rigorosamente ragionato) mettendosi dietro l'Italia è un po' infantile e un po' vetero-berlusconiano.
La pretesa di essere l'Italia non dovrebbe mai cogliere qualcuno che fa politica in un Paese democratico. Infatti, tipicamente, un Paese democratico si divide in "parti" o "partiti". Quale di essi può essere definito "anti italiano", senza violare la regola di un minimo rispetto reciproco? A parte il senso eccessivo per lo spettacolo che è stato il marchio di Berlusconi per vent'anni, chi può pretendere di essere (lui o le cose che fa e che dice) l'Italia, senza offendere la natura democratica del Paese in cui vive e governa?
Imbarazza dirlo perché si tratta di ovvietà. Preoccupa però il sospetto che il giovane leader creda davvero, lui, mai eletto, di essere l'unico punto di equilibrio del Paese, e dunque di rappresentarlo tutto.
Il "piagnisteo" torna e ritorna nel discorrere senza limiti in pubblico o nell'usare senza limiti i social network. Piagnisteo, per il nostro, è il solo modo di descrivere opposizione e dissenso. Dunque un modo sprezzante, la mancanza totale di dialogo e il desiderio di spingere chi dissente nel ridicolo. Poiché Renzi dispone di molto ascolto, e ogni sua conferenza stampa va in diretta e rimane in diretta tutto il tempo necessario (vedi SkyTg24) questo suo tentativo di spingere chi si oppone dentro il ridicolo è una forma mediatica di olio di ricino. Mai confrontarsi e valutare le obiezioni. Sempre respingere e disprezzare, in una alternativa fra compatimento (si può essere così stupidi da dare torto a Renzi?) e condanna (si può essere così malvagi da far male all'Italia pur di dare torto a Renzi?).
Questo modo di governare ha stroncato la politica, come l'uso dei defolianti in Vietnam ha distrutto le foreste. I vivi o se ne vanno o tacciono. I morti obbediscono perché non era mai accaduto di sapere per certo che l'ubbidienza, purché assoluta, elettoralmente paga, nel senso che, con la nuova legge elettorale (uguale al Porcellum) un'autorità ti rimetterà in lista, e un elettorato sempre più piccolo, ma proporzionalmente maggioritario, ti eleggerà, come se avessi ben meritato dal Paese. In tutto ciò di democratico non resta nulla.
*** Furio COLOMBO, giornalista, saggista, già deputato e senatore, Renzi il buono: non sparate sull'Italia, rubrica 'a domanda rispondo', 'Il Fatto Quotidiano', 7 agosto 2015
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