Se posso perdonare, allora devo
riuscire a perdonare anche me stessa
e smetterla di starmi a giudicare
per come sono o come dovrei essere.
Qui non si tratta di consapevolezza
ma è la superbia che mi tiene stretta
in una stolta morsa che mi danna.
Eccomi infatti qui dannata a chiedermi
che cosa fare per essere perfetta.
Tenersi all’apparenza, forse descrivere
soltanto cose in mutua tenerezza.
*** Patrizia CAVALLI, 1947, poetessa, da Vita meravigliosa, Einaudi, 2020, in 'internopoesia', 25 settembre 2020, qui
In Mixtura i contributi di Patrizia Cavalli qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Nessun commento:
Posta un commento