Qualche anno fa Selvaggia Lucarelli ha scritto una cosa molto vera: ce l'aveva con quelli che, appena lasciati o meglio appena lasciato il partner, postavano subito foto del loro nuovo amore. Era un po' una tortura, per quelli appena lasciati che – come è normale succeda – andavano a vedere il profilo dell'ex e si ritrovavano sbattute in faccia immagini che erano lama affilata nel petto.
Diceva loro, in sostanza: un po' di empatia, per favore, un po' di rispetto. Cosa serve mostrare quelle foto al mondo? Non lo sapete quanto male stanno i vostri ex?
Me lo ricordo perché era successo proprio a me e proprio in quei giorni, e non era una bella sensazione.
Mi viene in mente adesso, anche se non c'entra niente, perché sento che ha qualcosa a che fare con quello che sta accadendo in queste ore.
Ci sono diverse persone – fra cui, io – che anche se ci fosse un nuovo lockdown non ne soffrirebbero in modo decisivo. Sì la chiusura, sì le difficoltà logistiche coi figli e tante altre cose, ma uno stipendio arriverà sempre alla fine del mese.
E poi ce ne sono altre che, se accadesse, avrebbero davvero difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, come si dice. Più tutte le mie stesse difficoltà.
Per cui mi piacerebbe che se dovessimo tornare a chiudere, chiunque – come me – si trovi in una situazione privilegiata, stavolta evitasse di lamentarsi dei disagi, o almeno non lo facesse qui dove lo possono leggere tutti, soprattutto quelli che non hanno “disagi” ma problemi, problemi veri.
Un po' di empatia, un po' di rispetto.
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