Articoli su articoli e intemerate confindustriali che ripetono, come fosse la scoperta del secolo, che con i sussidi non si riparte. E che per ripartire c’è bisogno di investimenti e lavoro.
A parte il fatto che pare assodato che i sussidi a certi '(im)prenditori' piacciono solo se sono loro a prenderli, chi non è d’accordo?
Nella drammatica situazione in cui siamo, precipitati dentro una pandemia arrembante (nuovi lockdown più o meno chirurgici alle porte e coprifuoco in atto), i sussidi non spingono certo ripresa e sviluppo. Ma, banalmente, sono indispensabili per non morire.
Perché, sì, senza nessuna drammatizzazione retorica, per moltissimi la questione è ormai arrivata al bivio ultimo: o riescono a sopravvivere con aiuti che li ripaghino, almeno in parte, del cessato lavoro, o non avranno di che mangiare, loro e le loro famiglie.
Anche un analfabeta intellettuale lo capisce.
Ma c'è chi preferisce ammonire, a disco-rotto, contro il 'Sussidistan'.
*** Massimo Ferrario, Ancora sul Sussidistan, gli analfabeti intellettuali, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
Nessun commento:
Posta un commento