31 maggio 2020: "Il virus è clinicamente morto".
20 ottobre 2020: "Con il virus dobbiamo imparare a convivere" (intervista di Simona Ravizza, 'Corriere della sera', 20 ottobre 2020).
20 ottobre 2020: "Con il virus dobbiamo imparare a convivere" (intervista di Simona Ravizza, 'Corriere della sera', 20 ottobre 2020).
Ma allora il virus è vivo.
Alberto Zangrillo è il caso più eclatante, ma non unico tra i 'cosiddetti' esperti. Per fortuna, molti virologi, epidemiologi, immunologi (gli unici realmente esperti e dunque titolati a parlare) hanno mantenuto un approccio più equilibrato e realista, mettendo in guardia sulla seconda ondata, data per altamente probabile, e contrastando l'inconsistente 'pensiero positivo' di taluni (sedicenti) colleghi.
Ma chi, pur medico, ha sparato opinioni, confondendo il proprio pensiero personale con le evidenze scientifiche, ha ancora il coraggio di parlare?
E soprattutto perché gli viene data voce, in tv o sui giornali?
Abbiamo bisogno di una posizione scientifica condivisa: se vogliamo che la scienza, soprattutto in un momento come questo di disorientamento generale, abbia l'autorevolezza che le deriva dall'autorità di essere unica depositaria di prove e dati fondati su studi sul campo e ricerca, silenziamo chi apre la bocca e le dà fiato.
La disinvoltura con cui quest'estate ci siamo dimenticati del virus, danzando tra un billionaire e l'altro e creando focolai che hanno infestato l'Italia, è dovuta anche a queste irresponsabili parole in libertà.
Forse taluni inutili grilli parlanti ancora non hanno capito che non ne imbroccano una. I professionisti dell'informazione, però, dovrebbero ormai averlo capito.
Se sono professionisti.
Altrimenti sono complici della fuffa che circola.
*** Massimo Ferrario, Sedicenti esperti e fuffa in circolazione, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
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