sabato 29 aprile 2017

#FAVOLE & RACCONTI / Quando il cliente è sacro (M. Ferrario)

Fuori, almeno quaranta gradi e un'umidità che rendeva l'aria ancora più irrespirabile. 
Dentro, per fortuna, l'impianto di condizionamento rendeva il clima perfetto.

Il padrone del grande magazzino era famoso in paese per il suo orientamento al cliente.
Lo ripeteva fino alla nausea: il cliente è sacro, qualunque cosa voglia va soddisfatto. Sorrisi, cortesia, efficienza: è così che si vince la concorrenza e si alimentano le relazioni utili agli affari.
I commessi erano stati catechizzati a dovere: nessuno, durante le otto ore di servizio, osava mostrarsi con il viso men che sorridente e tutti si affannavano non solo a rispondere prontamente a ogni richiesta del cliente, ma addirittura ad anticipare per quanto possibile i suoi bisogni.

Quel giorno, mentre gironzolava tra gli scaffali per controllare come sempre che tutto fosse in perfetto ordine, il proprietario sentì l'impiegato più giovane che si rivolgeva ad una signora in un modo che lo fece sobbalzare.
Il tono era gentile, ma il contenuto era inaccettabile.

«Certo, signora, ha ragione. Ci manca, ma ancora nulla. Devono essere passate almeno due settimane e ormai sarebbe ora che arrivasse. Invece le previsioni dicono che ci vorranno ancora almeno 48 ore...».

La signora, rassegnata, emise un sospiro accorato e mentre si avviava all'uscita si lasciò andare a un commento desolato:
«Ancora due giorni? Ma non è possibile...».

Il padrone del grande magazzino non perse un secondo e si fiondò fuori, sul piazzale, per intercettare la signora che stava guadagnando il parcheggio mentre spingeva la borsa con le rotelle contenente la spesa della settimana.
La bloccò, si inchinò e si presentò, garbato e sorridente:
«Signora, sono il proprietario del magazzino: ho ascoltato per caso lo scambio che lei ha avuto con il mio commesso. Sono desolato: l'unica cosa che posso fare ora è assicurarle che entro domani il suo problema sarà risolto. Me ne occuperò subito io stesso».

La donna guardò l'uomo: per la verità non capì bene cosa intendesse dire, ma il suo sorriso, contagioso, la fece sorridere. 
Annuì, restituendo il sorriso: era in ritardo e si affrettò a cercare l'auto tra quelle posteggiate.

L'uomo rientrò nel supermercato con la velocità di un fulmine. 
Raggiunse il giovane commesso che aveva parlato con la donna e lo investì di improperi.

«Ma sei impazzito? Hai dimenticato tutto quello che vado predicando qui dentro ogni giorno? Mai frustrare il bisogno di un cliente. Ciò che il cliente chiede deve sempre avere una risposta. Immediata. Ti pare possibile che la signora sia in attesa da due settimane e ancora nulla? Addirittura le dici che secondo le tue previsioni probabilmente ci vorranno altri due giorni? Non è accettabile un comportamento simile: che sia la prima e l'ultima volta. Quante volte ho detto a tutti voi: se incontrate intoppi con i fornitori, avvisatemi per tempo che intervengo io. Comunque ora me ne occupo in prima persona. E domattina sarà tutto risolto».

Il giovane  non sembrava molto preoccupato per il rimprovero.
Ed era strano perché era noto che il padrone non scherzava e in passato aveva licenziato sui due piedi chi non aveva seguito fedelmente i suoi ordini.

Il proprietario se ne accorse:
«Non mi sembri molto colpito dalla mia ramanzina...».
Il ragazzo tentò di protestare, ma ricevette come risposta un gesto di insofferenza.
«Va be', se non hai capito, peggio per te: avrai modo di accorgerti che non scherzo. Piuttosto, dimmi: cosa voleva la cliente che le mancava da due settimane?».

Il commesso decise di centellinare la risposta:
«Una cosa che credo manchi non solo a lei...».
L'uomo non trattenne l'impazienza e incalzò il giovane lasciando trasparire la suastizza:
«Non farmi perdere tempo: dunque?»
«Sono due settimane che non piove: diceva che le mancava la pioggia».

*** Massimo Ferraio, Quando il cliente è sacro, 2017, per Mixtura. Rielaborazione di un racconto di Anthony de MelloLa pioggia su ordinazione, in La preghiera della rana, vol. II, 1989, Edizioni Paoline, 1992.



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