D’accordo: in tempi come questi c’è poco da ridere. Ma, proprio perché è meno facile del solito che una risata ci venga spontanea, forse dovremmo cominciare a coltivarle, le risate e le occasioni per ridere, come se si trattasse di un bene prezioso.
Cominciamo con il ricordare alcuni fatti. Ridere è una risposta emotiva a uno stimolo esterno. Indica sorpresa, gioia, eccitazione, sollievo, felicità. Il respiro si modifica, una serie di muscoli si contrae, i denti si scoprono, gli occhi si inumidiscono e, come scrive un bell’articolo della Bbc, noi facciamo un sacco di strani rumori primitivi.
Ridiamo trenta volte di più quando siamo in compagnia che quando siamo da soli, ricorda il New York Times, e non necessariamente lo facciamo per una battuta. Le persone ridono più o meno tutte allo stesso modo, a qualsiasi cultura appartengano e qualsiasi lingua parlino. (...)
*** Annamaria TESTA, esperta di comunicazione e saggista, Chi l'ha detto che non c'è niente da ridere?, 'internazionale.it', 19 aprile 2017
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foto di Giulia Fiori, Getty Images
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