Il sindaco di Bordighera, Giacomo Pallanca (centrodestra), viene pizzicato dal Pd locale ad aver copiato, per il discorso del 25 aprile, parti di un intervento di Mattarella di due anni fa.
Lui si difende: "Mi sono ispirato. Comunque l'ho ammesso. Ho dato prova di onestà intellettuale."
Il Pd locale chiede le dimissioni. Lui le ha rigettate al mittente.
Nella notizia riportata oggi da Franco Stefanoni sul 'Corriere della Sera' (qui), si possono sottolineare due incredibili (ma credibilissimi) fatti.
Il primo è che il sindaco parla di 'onestà intellettuale': semplicemente per aver ammesso un dato oggettivo, da tutti riscontrabile. Se ha copiato, ha copiato: è quanto meno ardito (eufemisticamente parlando) chiamare onestà intellettuale una disonestà.
Il secondo è il pulpito accusatore: dopo il caso della ministra Madia (la sua tesi taroccata) e il silenzio assordante che ne è seguito forse sarebbe opportuno che ogni militante Pd, se non altro su simili questioni, prolunghi il silenzio. Per sempre.
Evidentemente il senso di vergogna non è più di casa. In nessuna casa.
Ed è anche con questi piccoli (grandi) fatti che siamo dove siamo.
In compagnia, soprattutto, di questi sindaci e ministre.
Dopo di che, ovviamente, dagli al moralista.
*** Massimo Ferrario, Piccoli fatti (non piccoli), 'Mixtura', 30 aprile 2017
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